Si informa che il Ministero, con nota n. 30793 del 29 aprile 2015, ha fornito chiarimenti integrativi alla precedente nota ministeriale n. 93871 del 31 dicembre 2014 in merito al corretto uso nell’etichettatura e nella presentazione di vini DOP e IGP del nome geografico, riservato o meno a DOP o IGP, in cui ricade la zona di produzione dei vini in questione.

Nello specifico e fatte salve le indicazioni e condizioni illustrate nella nota ministeriale n. 93871 del 31 dicembre 2014, in particolare al punto 2.2, al punto 3 ed al punto 4, il Ministero ha chiarito che:

• È consentito l’utilizzo del nome geografico più ampio (Regione o Provincia) e di altri nomi geografici/amministrativi nell’ambito dell’indirizzo dell’imbottigliatore, del produttore, del venditore o dell’importatore, ritenendo la definizione di indirizzo, così come prevista dall’art. 56, par. 1, lettera f), del reg. CE n. 607/2009, una indicazione obbligatoria minimale, nel cui ambito possono essere aggiunti altri elementi descrittivi veritieri riferiti all’indirizzo, quali la via e il numero civico, la località, la frazione, la Provincia e la Regione.

•  È consentita l’indicazione di altri nomi geografici riferiti ad elementi fisici territoriali (nomi di fiumi, laghi, monti, ecc.) riservati o meno ad altre DOP o IGP;

• È consentito l’uso del nome di una unità geografica/ammnistrativa più piccola (Provincia o Comune) riservata o meno ad altra DOP o IGP, per chiarire nei confronti del consumatore la collocazione territoriale provinciale o comunale dell’azienda vitivinicola del relativo vino DOP o IGP, la cui zona di produzione è di ambito territoriale/amministrativo superiore, facendo precedere lo stesso nome geografico più piccolo dall’entità ammnistrativa “provincia di …” o “Comune di …”.